Di seguito una sintesi delle principali problematiche che possono emergere in una birra con il dettaglio delle possibili
cause e soluzioni.
Per l’elenco completo fate riferimento alla “Beer Fault List” stilato
dalla AHA - American Homebrewers Association.
Interruzione dei gorgoglii
Fontana di birra, detta “gushing”, all’apertura della bottiglia
Sapore di verdure in scatola o marce (cavoli, sedano, cipolla, asparagi, pastinaca), indica la presenza di DMS (DiMetil-Solfuro) che viene prodotto sia durante la bollitura che durante la fermentazione.
Sapore dovuto a produzione di Diacetile non riassorbita durante la fermentazione.
Dovuto principalmente all’ossidazione del mosto
Presenza in sospensione di residui di lievito o di cereali.
Insufficiente presenza di proteine
Si tratta di un lievito molto diffuso nell’ambiente che, in presenza di ossigeno, trasforma l’alcol in acqua e anidride carbonica.
Si tratta di batteri che agiscono in modo simile alla Candida che, in presenza di ossigeno, trasformano l’alcol in acido acetico. Vengono comunemente utilizzati per produrre aceto partendo dal vino e sono presenti naturalmente nell’ambiente.
Sono batteri che lavorano a temperature piuttosto alte (> 25°C)
ed in presenza di ossigeno, è quindi facile tenere l’infezione sotto controllo agendo su questi due parametri.
Si tratta di una famiglia di batteri che consumano gli zuccheri semplici producendo acido lattico e una serie di composti (il più comune è il diacetile che conferisce il caratteristico aroma di burro).
infezione non particolarmente diffusa poiché questa
famiglia di batteri è intollerante al luppolo (già inibiti con IBU > 5).
Altra famiglia di batteri, come quelli lattici, producono essenzialmente acido lattico; sono presenti in grandi quantità sulla buccia della frutta, non producono CO2 ma spesso producono diacetile. A differenza di quelli lattici, non fermentano anche gli zuccheri complessi, motivo per cui possono impiegare anche mesi per completare la loro azione.
infezione non particolarmente diffusa poiché questa
famiglia di batteri è intollerante al luppolo (già inibiti con IBU > 5).
Fanno parte della macrocategoria Brettanomyces, si trovano ovunque nell’aria, si sono sviluppati per sopravvivere liberi nell’ambiente e sono particolarmente resistenti. Nel mosto consumano zuccheri semplici producendo CO2, alcol e composti secondari “fruttati” sommandosi e rafforzando quindi alla normale azione del nostro lievito.